23° POD. NOTTURNA “Dei Vicoli e delle Mura”, Urbino (Pu) – Km 8,6 – Martedì 01/06/2010

” Sono strane le sensazioni che ho provato nel gareggiare questa sera. Ora che sono al sicuro della mia casa le rivivo, e mi sembra quasi di non  essere io quell’essere ansimante e allucinato che credeva di non farcela, mi  sembra di essere stata in un sogno, che due o tre volte mi è sembrato un incubo. Per tutto il giorno ci ho pensato, sottotraccia al resto. Questa sera, devo essere pronta, non troppo stanca, mangiare bene.  Mi hanno consigliato il pollo a merenda. Ho detto, hai visto mai, mangio il  pollo e vado forte e divento un fulmine. Mi preparo, adrenalina e tensione. Le solite domande a me stessa, dal “chissà  se ce la farò” al “chi me lo fa fare”, come anche il “non sarò all’altezza” o “farò una figuraccia, arriverò ultima”, oltrechè al “verrò giudicata troppo  rotonda e non secca secca come sono le top” o “non ho voglia di soffrire,  basta, voglio solo divertirmi e passare il mio tempo a bere mojito ballando in  piedi sul lettino” o “perchè non mi dedico al decoupage o il punto croce come  quelle normali”. Vado con Federico e Alfio, è un piacere conoscerli meglio. In piazza ad Urbino alle prese con un gonfiabile moscio e i pettorali  appallottolati c’ è il presidente che questa sera fa il giudice insieme ad Alfio.  Della squadra vedo tutti che si aggirano, ci sono Mauro, Raffaella, Raffaele, Davide, Luigi, Loris, Giampaolo con il suo piccolo che ha fatto la garetta, Corrado, Valter, Stefano reduce da una brutta influenza che non so bene quanto  sia arrivato ma era nel gruppo con i primi: mi ha doppiato che ero al terzo  giro e ho usato il mio ultimo fiato per dirgli “Corri Stefano corri” lui  correva come il vento e a me sembrava di essere incollata alla terra. Ho sbagliato sport.Perchè amo tanto qualcosa per cui non sono fatta? Perchè  la corsa non mi ama? Il mio amore non è ricambiato? Ogni passo è per me fatica  sudore lacrime terra, mentre quando guardo loro, quelli forti, mi sembra di vederli volare, come se  facessero la cosa più naturale e più facile del mondo.  Siamo 12 con me, è un bel numero, c’è da essere soddisfatti, ci siamo sempre,  e ci siamo bene, uniti, sorridenti, allegri. Ora mi viene da pensare che se ho finito questa gara qui, potrò fare qualunque  cosa, non ci posso ancora credere che esista qualcosa di così faticoso, eppure  chilometri ne faccio tutti giorni, ne ho fatti, ma questa sera mi sono sembrati  i primi, o anche gli ultimi. La tentazione di mollare l’ho avuta per tutta la  prima metà almeno. Cinque giri di un circuito impegnativo in ogni passo, mai  una distrazione, mai mollare. Si partiva correndo al galoppo verso i torricini, dopo tre o quattrocento  metri quando la strada si apriva verso il Pincio il vento a folate ti asciugava  la maglietta addosso. A tutta velocità, poi una curva rapida e una salita inaspettata, quattro o  cinque tornanti per arrivare alla Piazza del Duomo, dove rifiatare un attimo  nella discesa con il Palazzo Ducale alla destra che ci guardava perplesso e  ritornare alla confusione della Piazza tra urbinati turisti studenti e curiosi.  Da lì ripartire per un nuovo tour. A un certo punto non sapevo più a che punto  fossi o quanti giri mi mancassero, mi sono orientata con il garmin guardando i  chilometri che avevo fatto. Venivo doppiata da quelli che avevano già finito e pensavo che la mia  sofferenza durava ancora un giro, mentre la loro era già terminata. Non mi era  di conforto. Vedevo gente davanti dietro che andava forte in salita e piano in discesa, non  avevo riferimenti di qualcuno con cui correre insieme e fare la gara. A un certo punto ho pensato di essere ultima, quando alla curva ho visto che  dietro ce n’erano varie decine ancora più disperati di me. L’ultimo giro  ho tirato fuori la birra che avevo dentro, la gioia di avercela fatta. Mi sono sentita veramente grande forte potente, per come mi ero sentita un vero schifo poco prima. Pensavo, ce l’ ho fatta anche questa sera, ho superato i miei  limiti, le mie difficoltà, la fatica, l’angoscia, la disperazione a volte, per  arrivare al traguardo, gli ultimi cento metri sono andata a 3 e 13, ho fatto un urlo che la gente si è spaventata, è uscito l’animale che c’è in me che ruggiva  di gioia per il mio personale trionfo. Per la cronaca il mio garmin dice 5.00  spaccati per 8,88 km. La gioia che sento la dovevo condividere subito, per non perdere queste  emozioni, per cui anche se stanchissima, ho scritto. Bellissimo, una giostra,  un’altalena, morte e rinascita, forza e debolezza, stanchezza e vittoria. Una  corsa piena di opposti, a volere pensarci bene, un po’ come la vita.” di ANNA ANGELI

“Ho appena letto l`articolo di Anna sulla corsa di Urbino. C`é solo un commento da fare: EMOZIONANTE !!!!!!!!!!!!!!!! E che continui a scrivere, un saluto a tutti dal vostro Gelindo helvetico.” dalla mail di Atletica Urbania, GIULIANO OLIVIERI.

I tempi dei nostri atleti alla 23° Pod dei vicoli e delle mura 2010

NOME E COGNOME TEMPO MEDIA KM POSIZIONE
Stefano Santini 30,58 3,36 5° Ass - 1° Cat B
Luigi Amantini 32,40 3,48  
Giampaolo Ioni 32,55 3,50  
Federico Talozzi 33,20 3,53  
Valter Olivieri 33,49 3,56  
Davide Alessandroni 34,20 4,00  
Raffaele Spadoni 34,50 4,03  
Corrado lucciarini 36,16 4,10  
Loris Giorgini 36,25 4,14  
Mauro Serfilippi 37,00 4,18  
Michele Campana 37,01 4,18  
Raffaella Valentini 38,21 4,28  
Anna Angeli 44,20 5,09  
Mattia Ioni 11,40 7,00 Gara ragazzi km 1,7

 

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