14ª Maratonina dei Fiori, San Benedetto del Tronto (Ap) – Km 21,097 – Domenica 1 Aprile 2012

Così succede che ho fatto una gara oggi. In questi ultimi mesi ho riflettuto a lungo sul mio legame con la corsa, nelle tante ore passate inseguendo la strada delle mie colline.
Ogni giorno che vado, caparbia e tenace, mi chiedo perché sto andando, e la risposta che mi do è che so che non potrei farne a meno. In questa parte della mia vita correre fa parte della stabilità e della sanità mentale che ho, uno spazio di gioia e di fatica che non conosce paure nè dubbi. C’è una frase che rende bene l’idea: “Quando corro, semplicemente corro. In teoria nel vuoto. O viceversa, è anche possibile che io corra per raggiungere il vuoto. (Haruki Murakami)”. Corro e cerco il vuoto, cerco la libertà, ma nello stesso tempo il corpo e la mente sono portati a un livello di ricettività e di sensibilità che mi rendono consapevole di ogni mia sensazione e di ogni cosa che accade nel mio corpo e nelle gambe, del cambiamento del fiato, del crescere del respiro, delle gocce di sudore, di ogni buchetta della strada, dei passaggi di dislivello. I miei pensieri si dilatano e riesco ad avere una visione completa della mia vita, delle situazioni che vivo, dei problemi che ho. Corro, cerco il vuoto, trovo il pieno di pensieri e sensazioni.

Il mio amore per la corsa è profondo, e ricambiato. Ormai so con certezza che non sarò mai una campionessa nè sarò mai io a scrivere la storia del podismo, ma la corsa fa parte della mia storia. Questa cosa mi rende libera di essere sempre e comunque contenta di quello che viene, senza troppe aspettative o attese o ansia.

La sveglia alle cinque. Apro gli occhi un secondo prima, sensibile come una gatta (da quando sono nati i figli non ho mai più dormito come da ragazza), i movimenti subito pronti e coordinati, prima cosa il caffè, poi il rito della vestizione tutte le cose già pronte e pensate per non dovere sbagliare nulla. Esco fuori, ancora è piena notte, ancora il vento caldo spazza il parcheggio di fianco a casa mia, passa un gatto, sento i galli che cantano. Arriva rumoroso il pulmino, nel silenzio del paese ancora addormentato, i miei compagni sono assonnati e accoglienti, mi accomodo al mio posto e la guida arzilla di Renato mi sveglia definitivamente. Due ore di strada fra chiacchiere, musica, caffè e risate, arriviamo che pensavo peggio e invece no, non mi sento stanca. Anche se poco, ho dormito profondamente, il mio corpo ha capito che doveva riposare prima della battaglia e mi è venuto incontro.

Alla partenza sole e caldo, molta gente, il mare, il porto, un parco con i giochi dei bambini, il circolo tennis, un lungomare spettacolare. San Benedetto è una città molto bella, e la sua fama come luogo di villeggiatura è completamente meritata. Parto in mezzo a un mare di gente, la gara si articola su un tragitto sul lungomare e ritorno da ripetere due volte. Chi vuole si ferma dopo un giro. Io e la Stefy partiamo per la mezza, corriamo insieme, corriamo bene, la fatica la sento al secondo ritorno, quando mancano cinque, sei chilometri il cielo è diventato nero e il giro di vento ha portato il maestrale che spazza la sabbia e spinge indietro. Anche se devo dire che la sofferenza dura poco e oggi è tutto bello, le gambe mi spingono, non ho dolori e la mente è positiva. Sono insieme anche a Lorenzo e Ermete che restano punti di riferimento essenziali per tutta la gara. Io e la Stefy notiamo che la nostra andatura costante porta un numero abbastanza alto di atleti uomini a piazzarsi dietro di noi che facciamo l’andatura. Sesso debole? Non direi!

È bellissimo correre al fianco dei miei compagni di strada e dividere una giornata con la Stefy perché io e lei abbiamo tanto in comune, le nostre vite hanno aspetti simili, ci capiamo al volo su molte cose e la viviamo un po’ uguale, senza guardare il tempo e con obiettivo di stare bene e divertirsi.

Grinta e allegria, bello tirare il finale e sentire che ce n’è ancora, bello sentire quando stai bene e puoi rilassarti e stare insieme e mangiare e bere tutti insieme, mi piace questo aspetto di quiete dopo la tempesta, godendosi la ricompensa e il premio dopo la fatica.

Un pranzo luculliano in allegra compagnia, chiacchiero con molti compagni di squadra che non vedo da un po’, mangiando abbondantemente tanti profumati, fragranti e teneri pesciolini. Al di là della malagrazia dei gestori del ristorante e della confusione che hanno fatto, si è mangiato molto e bene, alla fine.

Il viaggio di ritorno è lungo, dopo la mangiata ora sì che sono stanca, ma è bello sapere che a casa mi aspettano i miei. Così rientro esattamente 12 ore dalla partenza, di cui le quasi due che ho corso sono state fantastiche, sono carica e piena di voglia di continuare a misurarmi e a divertirmi, cercando di spingermi sempre un po’ oltre il limite e fermandomi sempre un istante prima di smettere di divertirmi.

Anna

I tempi dei nostri atleti alla 14ª Maratonina dei Fiori

Pos. Ass. Pos. Sex. Pos. Cat. Pett. Atleta Cat. Tempo Passo medio
80 79 17 785 MANENTI MARCO MM35 1:23:05 3:56
106 105 18 783 IONI GIAMPAOLO MM45 1:24:19 4:00
120 119 20 789 SPADONI RAFFAELE TM 1:24:44 4:01
207 203 43 778 ALESSANDRONI DAVIDE MM35 1:28:17 PB 4:11
249 245 52 779 AMANTINI LUIGI MM40 1:29:15 4:14
317 310 57 788 SERFILIPPI MAURO MM45 1:32:09 4:22
325 318 76 790 TALOZZI FEDERICO MM40 1:32:13 4:22
437 14 4 1423 VALENTINI RAFFAELLA MF45 1:35:28 4:32
494 478 119 781 CAMPANA MICHELE MM40 1:37:18 4:37
1029 941 34 782 DI LENA LORENZO TM 1:53:23 5:22
1036 92 25 1420 ANGELI ANNA MF40 1:53:45 5:24
1037 93 26 1421 DINI STEFANIA MF40 1:53:51 5:24
1038 945 42 780 BOLOGNINI ERMETE MM60 1:53:45 5:24
1100 994 164 784 LANI CLAUDIO MM50 1:56:44 5:32
1106 999 166 791 VALDARCHI RENATO MM50 1:57:05 5:33

La classifica completa è disponibile qui

Per maggiori informazioni sulla gara, cliccare qui.

Clicca qui per vedere il reportage fotografico della gara di Valentina Zazzeroni,
o qui per le foto dell’Atletica Avis.

Il percorso GPX del 2012, scaricabile su Garmin o su Google Earth:


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