Chi ha dei bambini in età scolare sa cosa significhi l’enorme buco dell’estate, più di tre mesi di vuoto e di galleggiamento su una stagione bella ed entusiasmante, ma tutta da riempire.

Siamo in estare, le ore di luce e sole sono tantissime, ma per me la possibilità di allenarmi in queste settimane sono poche o nulle. Mare spiaggia asciugamani sabbia. Mi sfinisco di questo. Così quando mi è stata proposta questa serata ho acchiappato al volo l’occasione per scappare dalla mitica riviera romagnola, che oramai non la posso più vedere.

Allora andiamo a Piagge, un paesino della splendida zona collinare che sovrasta Fano, che ho imparato a conoscere in questi mesi, in quanto sede di varie gare del circuito “correre per correre” a cui la mia squadra partecipa.

Dopo l’inferno dell’autostrada, con rovine di camion fumanti e code apocalittiche, qui è un paradiso di pace e tranquillità. L’ora del tramonto, un’arietta fresca, i runners sparsi ovunque, molti amici che ritrovo e che saluto. C’è una bella allegria in giro, si sta bene, ci sono tanti sorrisi. Siamo un insieme di gente che si ritrova per fare qualcosa di bello e di diverso insieme, è una grande comunità piena di persone di ogni tipo ma che in comune hanno entusasmo e passione.

Tutto il paese partecipa alle nostre performances, anche perché la gara consiste in un numero imprecisato di giri attorno ad esso (poi scoprirò quattro e mezzo). Riscaldamento, chiacchiere, le foto di rito, si scherza e si ride, si vede che per noi che siamo nelle retrovie, l’adrenalina è nelle risate e nelle battute, mentre i campioni in prima fila hanno giustamente facce concentrate e assorte, da atleti che devono mangiare l’asfalto. Vedo Stefano che sorride con gli occhi e mi sembra buon segno, infatti arriverà terzo assoluto migliorando il risultato dell’anno scorso e mostrando come anche in questo periodo stia correndo ad altissimi livelli nonostante un fastidio al ginocchio.

La serata parte bene, con Giammarco Campana, figlio d’arte, che conquista il 3° posto nella categoria ragazzi.

Poi tocca a noi. I primi metri tagliano le gambe il cuore i muscoli il cervello, ma per fortuna arriva la discesa che fa rifiatare. Dopo il primo giro di esplorazione inizio il secondo, il terzo, il quarto. Mi sento bene e mi diverto, riesco a dosare le forze e a portare a termine la corsa in maniera soddisfacente per me, considerando quanto poco ami questo tipo di circuito fatto di saliscendi e di cuore che pompa sangue ai muscoli. Riesco a seguire la competizione quando veniamo doppiati dalla testa della gara. Ho quanlche punto di riferimento a cui tento di restare attaccata e ci riesco tutto sommato, anche se l’ultima salita la prendo con molta calma, praticamente travolta da una marea di gente passeggini e turisti vari che in poche parole se ne fregano altamente della mia fatica e non mi lasciano passare.

Ma va bene lo stesso, quando arrivo io di solito la gara è oramai alla fine e infatti varco la porta del castello e dentro ci trovo l’arrivo e una festa. Tavoli amici cibo e risate. Non posso fermarmi perchè il sudore gelato si attacca alla schiena ma vado via con molta soddisfazione di avere partecipato anche questa sera.

Anna

Clicca qui per vedere il servizio fotografico di Giorgia Gentili.

I tempi dei nostri atleti alla 7ª Scalata al Castello

I tempi sono stati forniti dagli atleti stessi. I risultati completi e la classifica ufficiale è disponibile sul sito UISP. Per maggiori informazioni sulla gara, cliccare qui.

Il percorso GPS della gara

Per scaricare il percorso su Garmin, selezionare “Garmin Course CRS” e cliccare su OK.