“Vivicittà” Strariccione: 10 km. Il clima decisamente poco mite di Riccione è accompagnato da un’aria piuttosto gelida. Livello: gente coi cappelli di lana, gente con le sciarpe, gente con pesanti cardigan a bottoni, gente con la carota al posto del naso.
Mi presento per compilare l’autocertificazione e scopro come non sia presente una penna sulla faccia della terra. Dalle retrovie si manifesta un buffo personaggio della direzione con cappello a cilindro ad aiutarmi. Simsalabiro.
Comincio il riscaldamento con la consapevolezza che entrerò a regime di gamba e fiato dopo cinque o sei chilometri. Passo un’ora a scaldarmi e mi assumono come fiaccola alla processione del Venerdì Santo.
Il giorno che precede la gara, come consuetudine, mi carico di carboidrati, a cena spazzolo come un maiale. Questo è porco ma sicuro.
Esagero: il numero 193 della pettorina rappresenta il peso specifico che registro Domenica mattina.
Comincia la bagarre, percorso che si snoda lungo due chilometri da ripetere cinque volte. Passiamo continuativamente dentro lo stesso parchetto. A fine gara lo conosco talmente bene che eseguo il
censimento dei sampietrini.
Fuori dal parco il percorso continua all’interno di un parcheggio. Attraversandolo svariate volte ho modo di controllare il mio Dusterone arancio fiammante. Io che non guido più di un’ora senza te.
Termino una gara frammentata da moltiSSIMI cambi di direzione in quattro primi quattordici secondi, dando il meglio del meglio che ho, cerco di essere un tenero amante, ma fuori dal parco, nessuna pietà.

Nicola Marinelli

I risultati dei nostri atleti alla 42ª “Vivicittà” Strariccione

La classifica completa è disponibile qui

Per maggiori informazioni sulla gara, cliccare qui.

.