Ermete: 800Km verso Santiago di Compostela
“dal cammino di Santiago di Compostela dalla cima dei Pirenei un caloroso abbraccio a tutti”
Ermete Bolognini
Il Cammino di Santiago di Compostela è il lungo percorso che i pellegrini fin dal Medioevo intraprendono, attraverso la Francia e la Spagna, per giungere al santuario di Santiago di Compostela, presso la tomba di Giacomo il Maggiore.
…QUANDO VINCEVA SEMPRE “CICO”
Nel mese di Maggio ricorre l’ anniversario della scomparsa di Roberto Giorgini, a tutti noto come Cico. Giovane pieno di vitalità sin da ragazzino, ha messo in mostra le sue capacità atletiche negli anni della scuola media. Qui, notato dall’ insegnante di educazione fisica, approda alle nazionali dei giochi della gioventù nella corsa campestre e raggiunge ottimi risultati. A livello locale ha vinto tutto ciò che c’era da vincere. Entrò poi a far parte della “Libertas Pesaro” dove, in poco tempo, si fa onore partecipando ai campionati italiani nel 1986 a Cattolica in cui nei 1500 m arriva 1° di batteria e 5° assoluto meritandosi il podio. Purtroppo il destino gli è stato avverso e non ha permesso a Roberto di dimostrare quello che sarebbe stato veramente il suo valore atletico. Per noi dell’ Atletica Urbania, che svolgiamo tale attività amatorialmente, Cico ha rappresentato e rappresenta ancora oggi un punto di riferimento e un modello da seguire.
Non potremmo mai dimenticare la tua eleganza nel correre, la tua dote artistica e la tua voglia di vivere… Giorgia e Loris
31° TROFEO “CITTA’ DI SENIGALLIA” – km 10,00 – Lunedì 5 Aprile 2010
Si è svolta la 31ª edizione del trofeo podistico “Città di Senigallia” 10° Memorial Marcello Perini. La gara come di consuetudine viene disputata Lunedì di Pasqua. Un appuntamento al quale molti atleti (marchigiani e non) non hanno voluto mancare, nonostante le avverse condizioni climatiche del 5 aprile. Gli atleti, oltre 300, si sono impegnati in una gara che li ha visti correre per tutto il tempo con pioggia e forte vento. Vincitore in campo maschile Andrea Gargamelli (Stamura Ancona), in campo femminile ha trionfato Simona Santini (Atletica Brescia), già vincitrice del trofeo negli anni 2006, 2007 e 2009. Alla consegna dei premi era presente il neosindaco Maurizio Mangialardi.
16° GIRO DEL FARO, Pesaro – km 12,500 – Domenica 28 Marzo 2010
Anno di grandi cambiamenti per la Società di Pesaro: prima cambia nome e diventa Banca di Pesaro, poi cambia ritrovo, partenza, percorso e arrivo del famoso Giro del Faro, giunto quest’anno alla sua 16a edizione. Tutti i concorrenti hanno apprezzato il nuovo percorso che si tuffa direttamente nel meraviglioso Parco del San Bartolo, un po’ impegnativo, o forse un po’ molto impegnativo, soprattutto nel finale verso il decimo chilometro dove ci sono 200 metri di salita con una pendenza del 20%. La gara parte subito con un po’ di bagarre grazie all’iniziativa di Corrado Bellofiore che rimane in testa fino al primo chilometro. Poi, a seguire Bussolotto, Perazzini, Romagnano, Santini. La salita lunga, comunque, inizia a delineare l’ordine d’arrivo, che rispecchia quello del pronostico: Bussolotto vince in 42’14” davanti a Perazzini che chiude in un ottimo 42’44. In campo femminile, vince la dominatrice di tutte le gare emiliano-romagnole-marchigiane: la Rumena-Romagnola Ana Nanu che gestisce bene la gara sulle avversarie le sorelle Borghini. Anche in questa gara del Mare-Verde-Monte c’è stato un notevole aumento dei competitivi registrando il record di 428 iscritti e ben 418 classificati. (da: www.tuttopodismo.it)
Le Marche, regione plurale. Molti angoli, molte sfumature. Così due settimane fa correvamo sui monti con mezzo metro di neve per parte, e oggi ci specchiamo nell’acqua azzurrissima dell’Adriatico. Si parte con l’ora legale, per cui la sveglia è all’alba che annuncia una giornata limpida e meravigliosa di colori. Turchese il cielo, verdi i campi, rosa gli alberi. È ufficiale è primavera. Il momento di gloria dei runners, dove si raccolgono i frutti di quello che si è seminato durante l’inverno, e prima dell’arrivo dei grandi caldi che faranno diventare molto difficili anche le cose più semplici. Arriviamo e vedo già una gran folla, si capisce che è una gara importante, mi è stato detto che l’anno scorso i partecipanti erano centinaia, e di certo sarà ancora così, partecipano un sacco di squadre con tutti i loro atleti. Ci iscriviamo, ritiro dei pettorali, nella calca della partenza praticamente non mi riscaldo, siamo stretti e stipati, intravedo Walter, Raffaele, la Raffaella, e in un attimo sento già il colpo di pistola. Mi ci vuole un po’ a realizzare che è già ora di partire, ma siamo incanalati e stretti che per un bel po’ non ci si muove, e intanto il cervello sta iniziando a pensare, ci siamo, è la gara, corri, divertiti, suda, fatica, dai il meglio di te, lasciati andare senza paura. Viste le mie partenze sprint che non portano molto lontano e sapendo che inizia subito la salita il primo chilometrino lo macino bene e giusto, ma la salita arriva, la salita, lo sapevo, me l’aspettavo, ma nel mio cuore dico “No! Già qui! Qualcuno mi teletrasporti in cima!” e invece è tutta da fare questa fatica, non ci si può sottrarre. Chi corre lo sa. Nessuno te la può togliere. E’ tutta tua, tutta da fare, da sputare, da bestemmiare, da amare, da odiare. Ma è proprio e solo esclusivamente tua. Così un passo dopo l’altro mi ci sono messa, schiena curva, ogni passo uno sforzo, ogni passo farne un altro, ogni passo non mollare, ogni passo non rallentare, ogni passo avanti. Tre km così di una salita ferma e decisa, non devastante, ma dura. Tornanti, gira e via, un altro, almeno sei, stretti e continui. Sudore sugli occhi, maglietta appiccicata addosso. In cima alla salita inizia un’altra gara, ma io non lo so, giustamente mi manca l’ esperienza e sono tutte cose nuove per me. Ci mandano dentro il bosco, in una stradina fresca e ombrosa e lì, dentro quell’ombra e in quel profumo facciamo un incessante ed esasperante saliscendi, che continua per vari km, psicologicamente la salita e la discesa continua sono devastanti, oltre che spacca-gambe. Ma oggi mi sento coraggiosa, in discesa vado forte, come sto provando a fare da un po’ e vedo che funziona. Vengo sorpassata in salita da quelli che riprendo nella discesa dopo. Procedo con lo stesso gruppetto per un po’. Mi sento bene, vedo che riesco a mantenere i miei tempi senza perdere secondi, anzi ho lasciato dietro qualcuno, per cui capisco che sto facendo la mia gara. A un certo punto vedo quelli davanti che camminano tutti. Non mi era mai capitata una cosa del genere, cioè ogni tanto si vede qualcuno camminare, ma mai che non corra proprio nessuno. Decine di runners che cedono a qualche centinaio di metri di un muro francamente inaccessibile. Cammino anche io e come no, fino a che si vede la luce. Abbiamo girato intorno al monte, e ora ne usciamo, per ritornare a casa. Degli ultimi km ricordo poco, se non la luce abbagliante riflessa dal mare, le auto che ci sfrecciano intorno, le bici in ogni dove. Il fatto di non sapere quanto duri ancora, non mi sono chiari i km alla fine. Forse potrei slegare un po’ di più. Non credo di avere dato tutto nell’ultimo paio, non so bene cosa mi aspetta tengo una riserva. Me ne accorgo quando vedo Stefano che mi saluta (sesto assoluto, primo di categoria, fortissimo!) accelero e ne ho ancora. Arrivo. La soddisfazione della gara fatta, due chiacchiere con Mauro, Raffaella e Adele. Gli altri li intravedo in fretta, non so bene le prestazioni ma so che sono andati bene tutti: Luca, Loris, Luigi, Walter, Adele, Danilo, Stefano, Mauro, Raffaella e Raffaele, e me, anche oggi un bel gruppo, un bella squadra, una bella mattina di sole condivisa insieme. (Di Anna Angeli)