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2010: Un’ottima annata

Con queste parole vorrei tracciare un veloce bilancio in conclusione dell’anno appena trascorso.

Il 2010 è stato un anno importante per l’Atletica Urbania: la squadra è cresciuta in quantità e in qualità, grazie a nuovi arrivi e ritorni eccellenti, e ha partecipato a 63 gare ufficiali. Tra queste, vorrei sottolineare le gare del circuito provinciale CorrereXCorrere, nella cui classifica l’Atletica Urbania si è piazzata al 7° posto, migliorando di ben 4 posizioni il risultato del 2009.

Ma la squadra non ha corso solo gare locali: i nostri atleti hanno pestato l’asfalto in diverse regioni italiane (Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Trentino Alto Adige), e partecipando anche a maratone internazionali come quelle di Vienna e New York.

È cresciuto anche lo storico “Giro dei 4 ponti”, gara di casa giunta quest’anno alla 10° edizione e che ha centrato l’ambizioso obiettivo di vedere più di 300 atleti, giunti da ogni parte d’Italia, tagliare il traguardo. E sono aumentate di dieci volte le visite al nostro sito web, arricchito da foto, video, articoli originali e dal forum.

Per quanto riguarda i nostri atleti, il 2010 ha visto il ritorno tra le mura di casa del top runner Stefano Santini che ha festeggiato il rientro partecipando a 29 gare, di cui 5 concluse sul gradino più alto del podio, oltre a svariati piazzamenti da medaglia. Con questi risultati Stefano non ha solo conquistato il secondo posto nella classifica di categoria del circuito CorrereXCorrere, ma soprattutto si è aggiudicato i titoli di vicecampione regionale di corsa campestre e di campione regionale di mezza maratona, gara corsa a San Benedetto del Tronto nell’Aprile 2010.

Nella stessa gara, va segnalata la medaglia d’argento di Federico Talozzi, che ha scritto sul proprio palmares 2010 anche altre la partecipazione a un’ultramaratona (la mitica Pistoia-Abetone lunga 50Km), 5 maratone (Treviso, Barchi, Venezia, Firenze e Calderara) e 4 mezze.

Nel circuito CorrereXCorrere, la vittoria per la categoria MF40 è andata alla runner di grande esperienza e valore (“nuovo arrivo” tra le fila dell’Atletica Urbania) Raffaella Valentini, la quale oltre ad aggiudicarsi l’importante trofeo provinciale, ha vinto la classifica interna femminile della società con 34 gare disputate. Nel 2010 Raffaella ha migliorato il proprio record personale sulla distanza di 21.097Km, portandolo a 1’32”.

Un altro nuovo arrivato ha fatto man bassa di medaglie, parliamo dello stakanovista della corsa Mauro Serfilippi, vincitore della classifica societaria 2010 con 39 gare ufficiali concluse nel corso dell’anno. Mauro, unico atleta della squadra ad aver partecipato a tutte le 15 gare del circuito, ha fatto un vero e proprio anno di corsa, iniziando il 3 gennaio 2010 con la “Strapazeda” e concludendo con la maratona di Calderara il 31 dicembre. In questa gara si è tolto anche la soddisfazione di migliorare il proprio Personal Best.

Il 2010 è anche stato un anno di esordi: Anna Angeli e Danilo Moretti hanno partecipato alla Firenzemarathon per la loro prima esperienza sulla lunga distanza. Claudio Lani, ha esordito prima sui 10Km e poi, a fine anno, con la mezza di Bastia Umbra, nella quale ha realizzato un ottimo risultato. Stefania Dormi, all’esordio anch’essa, è riuscita a chiudere una 10Km sotto i 60’. Ermete Bolognini, ha aggiunto alle sue 15 gare ufficiali 800Km di cammino, dai Pirenei fino a Santiago di Compostela. Il 2010 ha anche visto la prima partecipazione nella gara di casa di Alessandra Dormi, che ha corso sulla distanza dei 10Km anche alle successive gare di Barchi, S.Angelo e Fano.

La squadra del presidente Renato Valdarchi (16 gare concluse quest’anno), guidata dall’esperienza del tecnico Giovanni Bucci, vanta con orgoglio una cospicua presenza femminile, infatti dei 27 atleti iscritti ben 6 sono donne (alzando di parecchio la media nazionale che vede la percentuale di 1 donna ogni 10 uomini). Tra le atlete spiccano i talenti naturali di Stefania Dini che si è aggiudicata il secondo posto della classifica di società con 18 gare concluse e che ha conquistato il podio di categoria alla mezza maratona di Centobuchi, un ottimo 1:45 alla Strarimini, e il terzo posto alla Marcialonga della pace di Senigallia e di Adele Salvatori che ha migliorato i propri Personal Best sia sulla distanza dei 10Km (45’ minuti nel trofeo Nefa) sia nella mezza maratona, chiusa a Rimini in 1 ora e 40 minuti.

Tra i veterani del team, Giampaolo Ioni ha confermato le proprie qualità di runner di lungo corso, con ottimi piazzamenti come il 7° posto della mezza di Bastia Umbra corsa in 1:21 o come la maratona di Firenze, chiusa in 3 ore nonostante le avverse condizioni atmosferiche.

Il 2010 è stato un anno che ha visto il miglioramento di molti personal best. Tra questi spiccano quelli di Michele Campana che nel giro di poche settimane ha prima portato a 40:42 il proprio primato sui 10Km a Fano, per poi fare il bis nella mezza di Bastia Umbra corsa in 1 ora e mezza. Il trofeo NEFA ha permesso anche Loris Giorgini di migliorare il primato personale sui 10Km (41:44), dopo aver abbassato anche il PB nella mezza maratona di Ravenna.

Doppio personal best anche per Raffaele Spadoni che a Carpi ha chiuso la mezza con un sontuoso 1:21, mentre Davide Alessandroni ha chiuso la stagione abbassando a 40 minuti il proprio pb sui 10K, sul percorso ondulato della Smirra. Giovanni Catani, entrato in squadra nel corso dell’estate, ha lasciato subito la sua impronta, chiudendo la Corrismirra in 40 minuti e la difficile mezza di Serra de’ Conti in 1:35. Anche Nicola Bassotti, il più giovane della squadra ma solo in termini di età, dopo aver portato l’atletica Urbania a “L’eredità” su Rai Uno, ha migliorato il proprio tempo sui 10Km sul percorso del Trofeo Nefa.

Nuovi personal best anche sulle lunghe distanze: Andrea Montagnana lo ha conquistato sotto la pioggia di Firenze (3:45), Giuseppe Magrini nello splendido scenario di Vienna (3:25) il 18 aprile.

Dopo aver mantenuto con merito per diversi mesi la seconda posizione nella classifica del circuito CorrereXCorrere, Luigi Amantini ha dovuto arrendersi al mal di schiena che gli ha impedito di correre alcune gare della seconda parte della stagione, ma ha chiuso comunque l’anno con un ottimo terzo posto. Guai fisici hanno fermato anche la grinta e la passione sportiva di Corrado Lucciarini e di Alessio Rossi. Per questi tre amici, l’augurio per il 2011 è di un pronto riscatto ma sopratutto di buona salute.

Un saluto a Valter Olivieri, grande protagonista delle passate stagioni dell’Atletica Urbania che inizia una nuova avventura con la società sportiva Tifernum V, e che si è congedato alla grande con il proprio PB sulla maratona con un risultato eclatante a Calderara: 2:54, dopo la delusione patita a NewYork poche settimane prima.

Il 2011 parte con un nuovi acquisto: Marco Manenti, proveniente dall’Avis Aido Urbino, che porterà di certo onore e lustro alla canottiera bianca.

Concludo queste brevi noti con un augurio a voi tutti e alle vostre famiglie, sperando che il 2011 ci regali ancora tanti chilometri da correre insieme in sportività e amicizia, per continuare alla grande nel nostro cammino di atleti, ma anche salute e serenità per godere appieno dei risultati che saremo capaci di ottenere.

Renato Valdarchi 


10ª MARATONA DI S.SILVESTRO, Calderara di Reno (Bo) – Km 42,195 – Giovedì 31/12/2010

Finale d’anno col botto per l’Atletica Urbania alla maratona di S.Silvestro: sui 12 giri del percorso di Calderara, i nostri runners hanno centrato ambiziosi obiettivi. Valter Olivieri, alla sua ultima gara con il colori dell’Atletica Urbania, ha ritoccato il proprio PB conquistato l’anno scorso a New York. Federico Talozzi ha conquistato il primo premio nella categoria MM35. Calderara di Reno porta fortuna anche a Mauro Serfilippi che, nonostante una condizione fisica non ancora ottimale, ha di nuovo migliorato il proprio personale, come già successo nella stessa gara del 2008.

“Anche l’ultima maratona dell’anno va in cantiere. La classica maratona di S. Silvestro è andata in scena per la decima volta registrando il record di arrivati: sono stati infatti 229 coloro che hanno regolarmente tagliato il traguardo contro i 226 della passata edizione quando la corsa, unica eccezione, si corse domenica 27 dicembre. Ai singoli maratoneti vanno aggiunte 50 staffette che hanno fatto correre, nel circuito di 3,5 km, altri 200 atleti. Alle 9.30 in punto ha così preso il via l’ultima 42 km dell’anno sul suolo italiano. La cronaca riporta da subito in testa un drappello formato da cinque uomini con il veronese Filippo Dusi a fare l’andatura a Massimo Benedetti, Daniele Sperindei, Gianluca Cola e Andrea Bifulco con quest’ultimo che la scorso 6 gennaio aveva vinto la maratona sul Brembo, la prima maratona dell’anno. Sotto il ritmo pressoché costante di Dusi, il drappello si assottiglia sempre più: tra i ritiri (Cola e Bifulco) e i rallentamenti (Sperindei), l’unico che regge il ritmo del portacolori della Podistica Basso Veronese è Benedetti. L’ultimo giro è il più lento dei dodici, vuoi per stanchezza o vuoi per tattica, i due si giocano la vittoria in volata. In 2.38.44 Filippo Dusi ha la gioia di vincere la sua prima maratona in carriera con la dedica riservata alla sua ragazza e al suo compagno di allenamenti Max Bogdanich bloccato da un incidente. Staccato di un secondo dal vincitore arriva Massimo Benedetti. La solita gara in rimonta ha portato il campione europeo della 24 ore nonché vincitore della Spartathlon Ivan Cudin ad agguantare il terzo posto in 2.40.14. Tra le donne gara imperiosa di Lara Mustat: all’ultima prova col Cus Parma (passerà alla Corradini Rubiera) e dopo aver già vinto la maratona dei Luoghi Verdiani, quella del Lamone e quella del Ventasso, si è regalata anche la vittoria in quella di S. Silvestro coronandola col proprio primato personale: 2.53.43 il suo tempo finale che per meno di un minuto non è diventato anche record della gara (2.52.45, Monica Casiraghi 2003). Al secondo posto è arrivata l’umbra Katia Alcherigi che con 3.09.49 ha siglato anch’ella il primato personale. Terzo posto per Chiara Giangrandi in 3.10.31. Tra le staffette ha trionfato quella dell’Atletica Castenaso (Cristian Dall’Olio, Antonio Leone, Elia Generali e Andrea Arbizzani) in 2.30.02 davanti alla Pasta Granarolo A e alla CCCP. Se Andrea Bifulco era stato il primo a completare una maratona nel 2010, Marina Mocellin è stata l’ultima in 5.52.49”  (www.podisti.net)

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I tempi dei nostri atleti alla 10ª MARATONA DI S.SILVESTRO – 2010

Posizione Pettorale Atleta Cat. Pos.Cat. Real Time Passo medio
12 2720 VALTER OLIVIERI MM40 6 2:54:55 NPB 4’09”
14 2721 FEDERICO TALOZZI MM35 2 2:57:44 4’13”
29 2797 MAURO SERFILIPPI MM40 11 3:10:17 NPB 4’31”

33ª INVERNALISSIMA, Bastia Umbra (Pg) – Km 21,097 – Domenica 19 Dicembre 2010

Dominio africano nella 33ª edizione dell’Invernalissima, la gara podistica sulla distanza classica della mezza maratona di 21.097 chilometri che si è disputata il 19 dicembre 2010, con partenza ed arrivo a Bastia, con la partecipazione di oltre un migliaio di atleti arrivati da tutta Italia ed anche dall’estero. Si è imposto il ruandese Sylvain Rukundo con il tempo di un’ora, 8 minuti e 3 secondi, precedendo il marocchino Rachhi Il Mostafa di un minuto e 16 secondi e il polacco Marek Dryja di un minuto e 57 secondi.

In campo femminile la vittoria è andata alla ruandese Angeline Nyiransabimana con il tempo di un’ora 16 minuti e 40 secondi. Seconda si è classifica la perugina Francesca Dottori, tesserata per la Regal Catania, a otto minuti e 31 secondi dalla vincitrice, e terza l’ecuadoriana Irene Enriquez dell’Atletica Avis Perugia, a 10 minuti e 17 secondi dalla vincitrice. La manifestazione è stata promossa dall’Aspa podistica di Bastia, che ha organizzato, collateralmente, anche una non competitiva sulla distanza di poco oltre i cinque chilometri, con alcune decine di partecipanti.

I tempi dei nostri atleti alla 33ª INVERNALISSIMA 2010

Posizione Pettorale Atleta Cat. Pos.Cat. Real Time Passo medio
51 557 GIAMPAOLO IONI D 7 1:21:26 3:51
208 560 MAURO SERFILIPPI D 47 1:29:52 4:16
223 556 MICHELE CAMPANA C 49 1:30:09 NPB 4:17
224 555 DAVIDE ALESSANDRONI C 50 1:30:10 4:17
663 559 CORRADO LUCCIARINI E 110 1:47:00 5:06
771 558 CLAUDIO LANI F 98 1:52:39 NPB 5:22
788 561 RENATO VALDARCHI E 132 1:53:41 5:25

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CORSA DI BABBO NATALE, Sant’Angelo in Vado (Pu) – Km 6 – Domenica 12/12/2010




In occasione delle festività natalizie, la Tifernum V in collaborazione con l’Associazione dei Commercianti vadesi ha organizzato una corsa podistica all’interno del centro storico di S. Angelo in Vado di circa 6 km da affrontare vestiti da Babbo Natale.


La corsa si è svolta per le vie del centro storico su di un percorso di 1,5 km da percorrere per 4 volte: il 1° giro tutti insieme dietro un pony con slitta da dove Babbo Natale ha offerto caramelle e cioccolatini a tutti i bambini.


Nasi rossi all’arrivo, un po’ per il freddo, un po’ perché per l’occasione, al posto delle solite bevande isotoniche e barrette energetiche, i ristori lungo il percorso hanno offerto vin brulé, castagne e polenta al ragù.

I nostri atleti alla corsa di Babbo Natale

NOME E COGNOME POSIZIONE
Mauro Serfilippi 2
Loris Giorgini 3
Valter Olivieri  
Giampaolo Ioni  
Danilo Moretti  

CORRERE x CORRERE 2010 – Classifiche finali

La classifica delle società

POS. 2010 SOCIETÀ PUNTI POS. 2009
1 POL. MONTECCHIO 2000 7872 1
2 BANCA di PESARO – Centro Storico PS 6165 3
3 A.S.D. COLLEMAR-ATHON CLUB 5993 2
4 G.P. LUCREZIA 4860 6
5 A.P.D. AVIS AIDO URBINO 4337 4
6 ATLETICA SENIGALLIA 3921 9
7 ATLETICA URBANIA 3777 11
8 G.P. FANO CORRE 3739 5
9 G.S. ATLETICA 75 CATTOLICA 3486 7
10 NUOVA ATL. PANDA PESARO 2035 12
11 G.P. VALMISA 1539 10
12 A.S.D. POL.TIFERNUM V – S.A. in Vado 1171
13 A.S.D. SPORT CALCINELLI 1075
14 RUNNING CLUB FOSSOMBRONE 775 14

 

I risultati dei nostri atleti

NOME E COGNOME CATEGORIA POSIZIONE DI CATEGORIA
VALENTINI RAFFAELLA MF40 1
SANTINI STEFANO MM35 2
AMANTINI LUIGI MM40 3
OLIVIERI VALTER MM40 4
SALVATORI ADELE MF35 6
DINI STEFANIA MF35 7
SPADONI RAFFAELE TM 7
SERFILIPPI MAURO MM40 8
CAMPANA MICHELE MM35 13

 

Le classifiche complete sono disponibili qui

27ª FIRENZE MARATHON – Km 42,195 – Domenica 28 Novembre 2010

Risultati Maratona Firenze
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La classifica completa è disponibile qui.

Per maggiori informazioni sulla gara, cliccare qui.

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C’è una sottile linea verde acido che segna come un nastro il percorso, il gomitolo di strade che bisogna fare. Correndo ci mettevo i piedi sopra e pensavo che ogni passo che facevo, era un passo che mi portava al traguardo.

La mia maratona è cominciata per scherzo. A una cena della squadra alcuni veterani, grandi maratoneti di esperienza e di risultati, la proposero a tutti, dicendo: è possibile! Potete farcela! Mentre loro parlavano persuasivi, io pensavo, “ma va’, non posso farcela, non sono un’atleta, sono una persona normalissima io, una mamma e non una ragazzina, non ho doti sportive eccezionali nè chissà che fisico adatto per la corsa di resistenza”.

Ma un tarlo è entrato in me. Perchè non accettare questa sfida? Perchè non mettermi alla prova ancora, per l’ennesima volta nella mia vita, e affrontare un’impresa all’apparenza impossibile. Così mi sono guardata allo specchio, ho visto una quarantenne pienamente dentro i suoi anni, ho detto “valà valà che non hai ancora dato tutto, puoi ancora stupire te stessa e gli altri intorno a te”. Così ho deciso di farlo.

E se decido di farlo, io lo faccio, cascasse il mondo, ma lo faccio, quello che a volte è un difetto, la caparbietà può essere un pregio, la volontà.

Ci sono riuscita grazie al fatto che Dani si è messo al mio fianco e ha deciso di stare con me in questa cosa. Senza di lui sarebbe stato molto più difficile. È stato il mio partner, il mio compagno, il mio amico, il mio avversario, il mio trainer, il mio motivatore, il mio aiuto, sempre. Prima era un po’ titubante, un giorno gli ho detto “Non mi mollare adesso, lo facciamo insieme, io e te, è una cosa nostra” lui ha risposto “Ok, ti accompagno, lo facciamo insieme”.

Arriviamo infine a Firenze, dopo quattro mesi di preparazione. Il sabato partiamo, ci fermiamo a mangiare in un ristorante delizioso ad Anghiari, decidiamo la strategia: la gara è un’incognita per noi, la maratona merita rispetto e suscita timore: noi non sappiamo se possiamo farcela, così decidiamo di stare insieme nella prima metà e macinare un po’ di chilometri, e poi che ognuno corresse la sua corsa.

Dani ha tagliato il traguardo poco dopo di me, e quei pochi minuti che l’ho aspettato all’arrivo sono stati brutti, senza di lui non riuscivo a essere contenta, infatti l’emozione è salita solo quando mi ha abbracciato e ci siamo stretti uno all’altra.

Ero infreddolita, bagnata fradicia, stanca, dovevamo toglierci da lì, continuava a diluviare e ora che ci eravamo fermati il freddo era devastante. Ma tutto il mio corpo si rifiutava di fare un altro passo. Ho avuto dieci minuti di distruzione totale, talmente provata da non sentire neanche gioia, solo male. Era arrivato IL MIO MURO, ma per fortuna la gara era finita. Sono stata programmata per 42.195 metri e non potevo fare uno di più.

L’altro momento terribile è stato alla partenza. Ricordo questo piazzale pieno all’inverosimile di gente: sembriamo tutti dei fantasmi, la pioggia è implacabile, non smette mai, anzi viene giù sempre più violenta, il vento è tagliente e gelido. Tra un mantello e l’altro incontriamo Jump un abbraccio una stretta, ci fa coraggio. Ricordo una coda interminabile per il bagno, e quei pochi istanti che ci passo dentro dove non piove: penso resto qui, non voglio tornare in quell’inferno. Dico a Dani questo è l’inferno e noi siamo i dannati.

Entriamo in griglia nella gabbia dei polli, di chi non ha il tempo, quindi tutta gente come noi, novellini e spaesati. Tutti incappucciati in questi sacchi verdi di plastica e con look anti-pioggia improbabili. Io mi sento disperata, letteralmente, senza speranza. Mi dico, già per me è una cosa difficile correre per quarantadue chilometri in una giornata fatta apposta per correre, oggi non ce la farò mai. Dopo i più di mille km fatti per la preparazione, dopo le due paia di scarpe che ho consumato, dopo che i miei bambini mi aspettano che ritorni a casa con la medaglia, dopo che ho preso l’antibiotico fino a ieri, dopo tutto quello che ho fatto per essere qui, devo affrontare ancora un imprevisto a un passo dalla fine. Per altro io non amo correre al freddo o con la pioggia, lo faccio se devo, ma ne soffro.

La preparazione della maratona è stata un filo verde lungo e sottile che è iniziato molto prima di Piazzale Michelangelo. È iniziato su e giù per le nostre meravigliose colline, è proseguito per buona parte dell’estate sulle spiaggie della riviera romagnola, si è srotolato fino a Berlino, a Pescara, e ovunque io fossi e ci fosse un po’ di strada, mi sono messa le scarpe e ci sono passata sopra di corsa. E adesso arriva una maledetta perturbazione atlantica tra due giorni bellissimi a buttare giù più acqua di quanto non ne sia venuta nell’ultimo mese. Allora dillo, Dio dei runners, che non ci vuoi bene a noi, dillo che ci vuoi mettere alla prova fino all’ultimo e vedere di che pasta siamo fatti.

Tengo gli occhi bassi per non avere l’acqua in faccia, ogni tanto li tiro sù per vedere lo sguardo rassegnato e incoraggiante di Dani che cerca di mandare vie le mie paure. Nel vuoto nel deserto totale di quel momento aprono le griglie e dico proviamo ad andare avanti, prendiamo il palloncino delle quattro ore e un quarto, so che Serena (con lei e altri amici abbiamo cenato la sera prima) è lì e vorrei trovarla. Ci facciamo strada in mezzo alla folla fino a che mi fermo, è impossibile in quel momento proseguire. Mi volto. Di fianco a me, esattamente di fianco a me, in mezzo a diecimila persone, spuntano da sotto una specie di turbante di plastica gli occhi ironici e sorridenti di Claudio (l’amico medico e maratoneta che con i suoi preziosi consigli e con la sua preparazione scientifica ci ha sostenuto in questi mesi, il nostro coach) che mi guardano furbi e tranquilli, come se mi aspettasero. Lui nessuno stupore. Ok, penso, “Dio hai ascoltato la mia preghiera, non vuoi che perda la speranza e sei venuto a darmi una mano e mi guardi da questo paio di occhi neri”. Dico se accade anche questo, tutto può accadere. Dico “questo è un buon segno, allora ce la posso fare”. Dico “chi ci aiuta e protegge trova sempre il modo di darci una mano, se gliela chiediamo forte”.

Poi partiamo piano piano sento uno che urla “siamo una massa di esauriti siamo da ricovero” e mi viene da ridere. Così inizio ridendo.

La corsa la ricordo bella. Un sacco di gente sempre. Un truppone di gente con cui correre insieme sempre. I primi dieci km fuggono, volano via in un lampo, siamo gasati dopo tutta quell’attesa, le gambe scalpitano, siamo dei cavalli che vogliono andare, la gente ci sostiene e ci applaude, io applaudo loro. Arriviamo alle Cascine, devo fare la pipì mi infratto nel parco dietro un cespuglio e vedo il serpentone immenso dietro di noi che mi passa tutto di fronte, li guardo e dico, al diavolo la privacy, me ne frego. Mi sento viva. Raggiungo Dani, sto bene, corro al mio ritmo, riesco a tenerlo. Mi fanno male i piedi, e mi dico non pensare che i piedi fanno male. Mi fermo, allento le scarpe. Mi fa male la caviglia, mi dico non pensare che la caviglia fa male. Ripeto come un mantra non fa male non fa male. Piove pioggia gelata e c’è vento, posso vincere la pioggia, posso vincere il vento, basta fare il prossimo passo e quello dopo ancora, ogni passo mi porta a casa, ogni passo mi porta dentro me stessa. Sono concentrata, non guardo i km, non voglio pensare a quanto ho fatto e a quanto mi manca (cosa che per esempio nei lunghi e nel lunghissimo mi è stato indispensabile per finire) evito le buche se posso, evito i marciapiedi, evito le pozzanghere, ma non sempre riesco, e quando metto il piede sento acqua gelata fino alle caviglie, piedi pesanti. Mi fermo ai ristori, mangio qualcosa, prendo i sali, ripartire è durissima, e solo dopo qualche centinaio di metri sento il beneficio della sosta. Si attraversa la città per andare allo stadio, una zona non bella, la gente ci guarda perplessa, non ci sono supporter che ci incitano ma fiorentini incavolati che vogliono prendere la macchina e non possono farlo: il punto estremo della gara, intorno al 30km.

Siamo al ritorno, si torna in città, la mia sorpresa di vedere Alfio e Renato con le loro belle mogli ad aspettarci e ad urlare in piazza, sotto quel diluvio, hanno fatto tutta quella strada per darci coraggio e applaudire, non ci posso credere, mi spuntano le ali ai piedi e gli ultimi chilometri li ho tirati anche per loro, e per la loro grande prova d’amicizia. L’arrivo è incosciente, non aspettavo che fosse subito, dopo la curva entra la piazza, l’abbraccio della gente che applaude, che mi sostiene per gli ultimi metri. La linea del traguardo. Non riesco a respirare per l’emozione, mi manca il fiato, la gola si chiude, ho passato trenta secondi pensando “che ridere, ora che è finita vado dalla Crocerossa a farmi dare ossigeno”.

Mi calmo, respiro, posso farcela, respiro, ce l’ho fatta, riesco a respirare e penso ho desiderato tanto una cosa che l’ho realizzata. Sono fiera di me. Non sono nessuno. Ho fatto un’impresa, sono un’eroina. Non sono forte. Sono fortissima. Ho seguito la linea verde. Galleggio sulla Piazza. Sono lì e contemporaneamente sono in tutta la strada che ho fatto. Aspetto Dani, mi abbraccia, piangiamo abbracciati.

Anna

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36ª CHEURSA DI BECH, Santarcangelo (Rn) – Km 10 – Domenica 21/11/2010




Raffaele migliora ancora il suo Personal Best sulla distanza dei 10km alla 36ª CHEURSA DI BECH, chiudendo in 37:08 e piazzandosi al 75° posto.

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I tempi dei nostri atleti

NOME E COGNOME TEMPO POSIZIONE ASS. POSIZIONE CAT.
Raffaele Spadoni 00:37:08 75 29 – B

8° TROFEO NEFA, Rosciano di Fano (Pu) – Km 11,300 – Domenica 14 Novembre 2010

Mi chiedo cosa rimanga delle corse che facciamo.
Dentro tutti quei chilometri, a girare intorno a periferie di campagne o di capannoni, con certe curve a gomito, pestando l’asfalto sempre uguale, passando dritto davanti a case con i cani che perennemente abbaiano, i panni stesi delle domeniche di sole, gli anziani che ti guardano sbalorditi volontariamente faticare, loro che di fatica ne han fatta tanta e ora cercano di scansarla dove possono.

L’anno scorso avevo fatto questa corsa, e ora so che cosa mi era rimasto, molto più di quello che pensavo. L’anno scorso rientravo dall’infortunio, era la prima corsa con la squadra, avevo un’ansia di misurarmi e di fare bene, che mi aveva tolto il fiato e fatto correre strozzata. Questo lo ricordo, pensavo che sarei morta a fare un altro passo, anzi perchè non muoio, o almeno mi addormento, così al risveglio sarà solo un brutto sogno.

Quest’anno ho corso libera e senza orologio nella speranza di stare bene e divertirmi. Con il fiato a dettare il ritmo e le gambe tranquille ad inseguire. Passato un anno mi chiedo cosa ci spinga a rimetterci ogni volta in gioco e in discussione. La gioia di correre prima di tutto, la voglia di migliorare, il sentimento di libertà implicito nell’atto di correre… che a pensarci bene correre è fuggire si assomigliano… (c’è un proverbio di queste parti che dice: “tra il curra e il fuggia…”, tra correre e fuggire…).

Quando vedo quelli forti, non me che trotterello piano, ma certi cavalli di razza che vanno al galoppo, mi appare chiaro questo senso della fuga. Ma fuggire da cosa? Mi domando. Dagli obblighi, dal dovere fare, dal dover essere, dal dovere essere per forza quello che la tua vita pretende che tu sia. Così si corre per vivere qualcosa di diverso da quello che a ognuno tocca.

Dove nasce l’equivoco? Non riuscire a reggere la libertà del gesto, e diventare prigioneri dell’esito, che non sempre è quello che vorremmo che fosse. Ma se si trova un equilibrio adulto tra gioia, sfida, slancio, competizione, gioco, lealtà, passione, sportività, allora una mattina come quella di oggi non me la dimenticherò di sicuro, e sarà un altro mattoncino con cui costruire la mia casa di signora runner delle retrovie delle corse, fiera e orgogliosa di esserlo.

Partiti da casa con un bel sole freddo, verso il mare l’aria diventava nebbiosa e umida, di una nebbia latte che impediva quasi di vedere la strada e dava un senso di irrealtà e di sogno. Volevo restare nel tepore della macchina dentro le mie giacche a girare in tondo senza arrivare. Le persone erano tante in un grande spazio commerciale che sembrava una giostra, un circo, un teatro. Non distinguevo i contorni, i tratti, le figure. Ma come è prepotente la vita: arriviamo e vedo un sacco di amici tutti sorridenti e allegri e pieni di speranze e aspettative, così mi sveglio, mi carico, mi preparo.

Che gusto vedere la presenza femminile che cresce, oggi la nostra squadra brilla per l’arrivo di due luminose atlete, con cui sarà bello e piacevole dividere preparazione e gare: Alessandra e Stefania, non mollate!

Scambio qualche parola con qualcuno, mi chiedono tutti come va la preparazione per la maratona. Quello che mi sento di condividere più o meno con chi ha la pazienza di ascoltare nei vari lunghi che ho fatto è il concetto di “altro mondo” che ho sperimentato dopo i 30km. Ho fatto tutto quello che dovevo fare, ho fatto tutto giusto, soldato Jane della tabella, più di 1000km in poco più di tre mesi, ma quando supero certe distanze quello che accade resta un mistero in cui entrano in discussione molte variabili, oltre al cuore e alle gambe, principalmente entra in gioco la testa. Mi consolo pensando a quanto è dura la mia, non mi mollerà proprio alla fine.

La gara è andata bene, non ho tirato troppo, non ho sofferto troppo, non ho tirato poco, non ho sofferto poco. Non ho dato tutto, questo è strano per me, ma non era oggi il giorno. Aspetto il mio, quando sarà il momento.

All’arrivo divertente vedere i miei compagni che mi incitavano e il gonfiabile che non arrivava mai, io che chiedevo a chiunque ma quanto manca? E poi aspettare le ragazze per incitare pure loro.
Ma la cosa più bella che ho visto a Rosciano di Fano questa mattina di novembre sono stati i tre bimbi della Stefania, che con il loro dolce sorriso mi hanno illuminato nella strada del ritorno a casa.

Anna Angeli

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I tempi dei nostri atleti

NOME E COGNOME TEMPO ARRIVO REAL TIME MEDIA KM POSIZIONE ASS. POSIZIONE CAT.
Raffaele Spadoni 00:42:46 00:42:45 03:47 51 14 – A
Mauro Serfilippi 00:44:42 00:44:39 03:57 79 16 – C
Davide Alessandroni 00:45:38 00:45:21 04:02 91 22 – B
Giampaolo Ioni 00:46:06 00:46:01 04:04 95 19 – C
Valter Olivieri 00:46:07 00:46:02 04:04 96 20 – C
Michele Campana 00:46:11 00:45:59 04:05 98 24 – B
Loris Giorgini 00:47:12 00:47:10 04:10 117 26 – B
Raffaella Valentini 00:47:41 00:47:38 04:13 131 2 – M
Adele Salvatori 00:51:16 00:51:02 04:32 191 6 – M
Luigi Amantini 00:51:17 00:51:00 04:32 192 36 – C
Stefania Dini 00:52:44 00:52:28 04:40 214 11 – M
Danilo Moretti 00:52:58 00:52:42 04:41 219 39 – C
Nicola Bassotti 00:55:11 00:54:57 04:53 243 41 – A
Claudio Lani 00:56:43 00:56:22 05:01 254 34 – E
Ermete Bolognini 00:56:44 00:56:21 05:01 255 7 – G
Anna Angeli 00:57:29 00:57:12 05:05 264 17 – M
Alessandra Dormi 01:04:12 01:03:53 05:40 Non Comp. Non Comp.
Renato Valdarchi 01:04:12 01:03:53 05:40 295 43 – D
Stefania Dormi 01:07:44 01:07:23 05:59 301 20 – M
Matteo Serfilippi 00:29:00 6Km n/d 04:50 Non Comp 6Km 2 – Alievi

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28ª CORRISMIRRA, Smirra di Cagli (Pu) – Km 10 – Domenica 1/11/2010

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Mi piace l’autunno, soprattutto mi piace questo periodo in cui gli aceri, i tigli, le betulle, i pioppi cambiano colore. Per andare alla Smirra guardavo gli alberi e vedevo un trionfo di rosso, arancio, giallo, ruggine, ocra che rendevano meno grigio un cielo in realtà quasi plumbeo.
Questa mattina verso l’alba pioveva forte, e ho chiesto a qualche dio dei runners che fosse buono con noi e che ci graziasse quell’oretta. Lo so, lo so che correre sotto la pioggia ha il suo fascino e che fortifica, ma in questo momento essendo tirata la coperta della fatica e dell’impegno, bisogna semplificare dove si può.
Arrivo al campo e mi trovo subito dentro il bell’ambiente della corsa, gente in tuta che chiacchiera, chi fa le iscrizioni, saluti e discorsi, visi noti e meno noti ma che ogni volta diventano più familiari, e poi un sacco di gente… la mia squadra! Oggi uno squadrone, dato che eravamo ben 16, in una gara vicino casa dove tutti volevano e potevano fare bene.

Riesco a fare due chiacchiere con le mie colleghe Adele, Stefania e Raffaella, i tre sorrisi più belli che girano lì intorno. Ritrovo Luigi, che è ai box da qualche settimana per dei fastidiosi dolori alla schiena, parlo con Valter riguardo alla preparazione della maratona. Renato è sempre sorridente e accogliente, un vero innamorato dello sport e anche grande sportivo, sempre pronto a sostenere e incoraggiare tutti, saluto Claudio ed Ermete che dimostrano come ci si possa sempre migliorare andando avanti con passione e costanza, Raffaele mi chiede del mio “volo d’angelo” dell’ultimo volta e io mi complimento per il tempone di Carpi 1,21 sulla mezza, suo PB. Mauro è sempre scherzoso e sorridente, una persona di grande affabilità, Davide mi racconta che ieri ha fatto le sue gare di motocross, Giovanni corre da poco ma sta ottenendo risultati di tutto rispetto, Michele in un anno sullo stesso percorso è cresciuto tantissimo. Intanto il grande campione Stefano si prepara: prima della gara è sempre estremamente concentrato.
Mi avevano detto che era un percorso pianeggiante, ma forse bisogna capirsi su cosa vuole realmente dire la parola pianeggiante! E non era oggi, e non era qui. Dislivello 60 metri totali per la maggior parte distributi in una salita centrale lunga 500 metri con dislivello di 40 metri, che tagliano le gambe e il fiato. Da Smirra e Cagli e ritorno, con il giro di boa nella piazza del paese.

Profilo Altimetrico CorriSmirra 2010

Ho corso tranquilla e piuttosto rilassata, ad un ritmo per me piuttosto veloce, ma senza morire (tranne nell’ultimo chilometro quando la Raffaella mi è venuta a prendere e si è fatta in souplesse quello che per me era un finale all’ultimo respiro) correre qualche minuti con lei al fianco è stata una gioia e un supplizio, avrei voluto rallentare per faticare meno ma anche chiudere gli occhi e come un cieco farmi portare dal suo passo al mio fianco.
I campioni della squadra sono arrivati bene come sempre, il livello è sempre alto: tra gli uomini Stefano Santini è arrivato 7° assoluto e tra le donne Raffaella Valentini è 3° assoluta. Danilo è contentissimo perchè ha fatto il suo personale sui 10 km, in una gara non facile nè poco impegnativa.

Non ho dati in mano, ma questa mattina mi è sembrato vedere molti ragazzi giovanissimi gareggiare, sia maschi sia femmine. Sarebbe bello sperare che queste competizioni possano attrarre a sè un numero sempre crescente di giovani, e che nasca e si diffonda una cultura maggiore che parli di corsa. Ho riflettuto perchè ho visto un runner con la sua giovanissima e deliziosa figlia, non avrà avuto più di 14 anni, che con nessuna fatica, a un buon passo, mi hanno superato. Ho pensato che questo potrà essere forse il modo in cui la corsa arriverà ai giovani. Padri innamorati dello sport che coinvolgono i loro figli adolescenti verso obiettivi impegnativi ma realizzabili. Vedere correre un padre e una figlia è qualcosa che mi è piaciuto moltissimo, e credo che dentro ci sia qualcosa di importante.
L’arrivo è stato una goduria, sono arrivata sfinita ma euforica di avere concluso bene e senza troppo sentire il peso dei 270Km fatti ad ottobre, piena di stimoli e di voglia di correre ancora.

Anna Angeli

I tempi dei nostri atleti

NOME E COGNOME TEMPO MEDIA NOTE
Stefano Santini 33:50 3:23 7° assoluto uomini
Valter Olivieri 38:10 3:49
Raffaele Spadoni 38:10 3:49
Davide Alessandroni 40:02 4:00 New Personal Best
Giovanni Catani 40:04 4:00 New Personal Best
Mauro Serfilippi 40:10 4:01
Raffaella Valentini 41:26 4:09 3a assoluta donne
Michele Campana 41:36 4:10 New Personal Best
Luigi Amantini 43:00 4:18
Adele Salvatori 46:10 4:37 New Personal Best
Stefania Dini 48:35 4:52
Danilo Moretti 48:35 4:52 New Personal Best
Ermete Bolognini 50:10 5:01 New Personal Best
Renato Valdarchi 50:10 5:01 New Personal Best
Anna Angeli 50:53 5:05
Claudio Lani 50:57 5:06 New Personal Best

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LAUSANNE MARATHON, Losanna (CH) – 42,195Km – Domenica 31/10/2010

Colleghi podisti durantini, domenica scorsa, nel mio piccolo ho rappresentato la società alla Lausanne Marathon. Partito con l’obiettivo delle quattro ore, da buon svizzero ho chiuso in 3h57, alla mia età bisogna essere soddisfatti.

Gara molto regolare a parte un temporale di vento in faccia tra il km 32 e 36, un momentaccio soprattutto psicologicamente, poi chiusura in scioltezza.

Ho promesso a mia moglie (prima della gara) che questa sarebbe stata la mia ultima maratona, che da qui un avanti mi acconterei di mezze… non è la prima volta che faccio questa promessa… vedremo se riuscirò a mantenerla.

Eccovi alcune foto intorno al 38esimo km e all’arrivo. Per il video dell’arrivo, clicca qui.

Saluti a tutti e auguri per le prossime gare

Giuliano Olivieri

La Maratona di Losanna è una corsa annuale che si tiene nella città svizzera di Losanna. La prima edizione si è tenuta nel 1993, in occasione dell’inaugurazione del Museo Olimpico. L’etiope Tesfaye Eticha detiene il record di vittorie, avendo vinto la gara maschile per sette volte.
Parallelamente alla Maratona, si corrono anche una mezza-maratona, una 10 km, una passeggiata di nordic walking ed una gara di mini-maratona di 4 km.

La Maratona di Losanna è uno degli eventi sportivi più importanti del Cantone Vaud, e attira fino a 2500 turisti ogni anno.

La gara inizia a Losanna, Place de Milan, e poi segue la strada del lungo lago di Ginevra fino a La Tour de Peilz, prima di tornare a Losanna per lo stesso percorso.

I tempi dei nostri atleti alla LAUSANNE MARATHON 2010

NOME E COGNOME TEMPO MEDIA KM POSIZIONE
Giuliano Olivieri 3:57:31 5:38 714° Ass
15° Cat

12ª MARATONINA CITTA’ DI AREZZO, Arezzo – km 21,097 – Domenica 31/10/2010

Nella 12^ Maratonina Città di Arezzo la conclusione della gara è una lunga volata dove si impone il 24enne marocchino Aziz El Idrissi Ennaji precendendo il keniano Erik Kipkemei Chirchir, il tutto nasce nei km finali o meglio a due km dal traguardo quando dopo aver tirato e condotto a lungo il ritmo il nostro Ruggero Pertile (Assindustria Padova) cede all’attacco dei due uomini che vanno a giocarsi il successo in volata. Una bella prova di efficienza per Pertile appena rientrato da uno stage in Kenia dove si è preparato in vista della maratona di Torino del 14 novembre prossimo. Tra le donne domina l’ugandese Docus Inzikuru che vanta nel suo palmares un titolo iridato nei 3000 Siepi ed è seguita ed allenata dal prof. Renato Canova, alle sue spalle la Janane (Mar), Musakakindi (Rwa), quinta e prima italiana la siciliana Silvia La Barbera. In totale oltre un migliaio i partecipanti tra maratonina e 10 km competitive, peccato per il maltempo che ha limitato le presenze dei bambini alla 1^ Minirunner.

Ordine d’arrivo maschile:

1° Ennaji (Marocco) 1.03.12

2° Chirchir (Kenya) 1.03.21

3° Pertile (Italia) 1.03.32

4° Talam (Kenya) 1.03.40

5° Y. Kabbouri (Marocco) 1.03.43

Ordine d’arrivo femminile:

1^ Inzikuru (Uganda) 1.15.40

2^ Janat  (Marocco) 1.15.55

3^ Mukasakindi (Ruanda) 1.16.57

4^ Laaraichi (Marocco) 1.17.11

5^ La Barbera (Forestale – talia) 1.17.34

Alcuni atleti Toscani:

21° Filippo Occhiolini (U.P. Policiano) 1.10.54

8^ Marchetti Daniela  (Atl. 2005 Siena) 1.25.08

I tempi dei nostri atleti alla 12° MARATONINA CITTA DI AREZZO 2010

NOME E COGNOME TEMPO MEDIA KM POSIZIONE
Federico Talozzi 1,23,02 3,55 21,097 - non comp.
Loris Giorgini 0,41,15 4,07 10 km - non comp.

Classifica Generale

25ª VENICEMARATHON, Venezia – 42,195Km – Domenica 24/10/2010

Il keniano Simon Kamana Mukun ha vinto la venticinquesima Venicemarathon Trofeo Casinò di Venezia in 2h09’35”, secondo classificato il keniano Sahle Warga Betona in 2h09’47” che scivola e cade sul terz’ultimo ponte consegnando la vittoria a Mukun. Terzo con 1’17” di ritardo il keniano Peter Muriuki Nderitu che ha chiuso in 2h10’52”. La Venicemarathon ha assegnato anche il titolo di Campione d’Italia, vinto dal quarantunenne bergamasco Migidio Bourifa (Atl. Valle Brembana) nono assoluto sul traguardo in Riva Sette Martiri in 2h15’18”. Nella storia della Venicemarathon è la decima vittoria di un atleta keniano.

Nella corsa femminile per la prima volta vince l’etiope Makda Harun Haji in 2h28’08”, seconda la keniana Elizabeth Chemweno in 2h29’21” e terza la russa Elena Ruhliada in 2h30’41”. Il titolo tricolore femminile è andato a Marcella Mancini (Runner Team 99) che ha terminato la gara in sesta posizione in 2h37’23”.

I 6.519 partenti a causa dell’acqua alta non hanno potuto passare in piazza San Marco. Alle 7:30 del mattino la decisione finale di optare per il ‘percorso B’ che prevedeva la rinuncia al transito in Piazza San Marco e l’inserimento di un nuovo passaggio di 479 metri (gli stessi del percorso previsto in piazza) all’uscita del Parco San Giuliano. Anche il percorso B era stato preventivamente misurato e certificato AIMS. Il sogno di correre in Piazza San Marco è comunque solo rimandato alla prossima edizione del 23 ottobre 2011.

MIGIDIO BOURIFA:Era difficile perché era una sfida psicologica. Ho fatto gara su Danilo Goffi cercando di stargli sempre dietro nella prima parte, sicuro di essere molto più forte nella seconda metà del percorso. Io sono uno che corre di testa, tengo sempre duro, per me invece lui ha pagato questa pressione. Sono felice, ci tenevo a fare bene anche per tutti quei bergamaschi che mi aiutano negli allenamenti. La passione e la voglia di correre c’è sempre, ma grazie a loro riesco sempre a trovare gli stimoli. Dedico questa vittoria a me stesso. Poi il 22 gennaio nascerà mia figlia Martina, ho quasi 42 anni, deciderò il mio futuro”.

MARCELLA MANCINI:Quest’anno avevo corso a Milano e Praga, ora sono veramente soddisfatta per questa stagione. Ho fatto la mia gara, con il mio cronometro cercando di controllare almeno le atlete russe. Dedico questa vittoria a tutti quelli che mi vogliono bene e alla mia squadra il Runner Team 99”.

DANILO GOFFI:Sono incappato in una giornata no, l’ho sentito subito da questa mattina presto. Le gambe non giravano, mi sentivo vuoto ed in difficoltà, non me la sono sentita di arrivare in fondo così. Farò un’altra gara molto presto, voglio tirare fuori l’ottima condizione che sento di avere.

I tempi dei nostri atleti alla 25° VENICE MARATHON 2010

NOME E COGNOME TEMPO MEDIA KM POSIZIONE
Federico Talozzi 2,56,20 4,11 196° Ass - 38° Cat MM35

23ª MARATONA D’ITALIA, Carpi (Mo) – 42,195 e 21,097Km – 10/10/2010

Era venuto a Carpi per fare il record, c’è riuscito con una prova straordinaria. In una favolosa giornata, ideale per correre, il 32enne keniano Paul Kosgei Malakwen ha vinto la Maratona d’Italia memorial Enzo Ferrari con il tempo di 2h09’00”, che supera il 2h09’09” corso da Haron Toroitich nel 2004 e che migliora anche di 15″ il suo primato personale. Kosgei, Campione mondiale della mezza maratona nel 2002, ha lanciato un attacco secco nel corso del 39° km, staccando il connazionale Dickson Chumba, autore del primo scatto al 34° km, e l’etiope Abdullah Dawit Shami. Entrambi hanno migliorato nettamente il proprio primato personale: Chumba ha chiuso al 2° posto in 2h09’20”, Shami è arrivato 3° in 2h09’50”.

Ha rischiato di cadere anche il primato nella gara femminile. Partita subito a razzo, la 25enne keniana Hellen Mugo Wanjiku ha corso addirittura metà gara sul piede delle 2h20′, transitando con un eccezionale 1h10’14”, con oltre 3′ di vantaggio sulle inseguitrici. Nel finale ha un po’ pagato dazio, ma ha concluso con un eccellente 2h27’16”, che ha polverizzato di 12′ il suo record ed è il terzo tempo mai corso a Carpi. Il record resta il 2h25’57” di Maria Guida nel 1999. Dalle retrovie è invece spuntata la sorpresa della 30enne lituana Diana Lobacevske, che con 2h28’03” ha migliorato di 7′ il suo primato. Terzo posto, anche lei con record, per l’altra keniana Georgina Rono (2h30’55”).

Sontuose anche le prestazioni dei nostri atleti, Raffaele Spadoni si piazza al 31° posto nella prima edizione della mezza maratona d’Italia, portando il proprio primato personale a 1:21:49, mentre sulla distanza dei 42 km Valter Olivieri chiude la sua gara di preparazione per la maratona di New York in 3:05:51.

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